Intervista a Mark Blake per l’uscita di Shine On: «Le note di Animals pubblicate da Waters? Ampiamente diluite»
In vista dell’uscita di Shine On, la nuova storia orale definitiva dei Pink Floyd, abbiamo intervistato Mark Blake, uno dei biografi più autorevoli della band. Nella nostra conversazione, l’autore racconta il valore delle lettere inedite di Syd Barrett, svela retroscena dei progetti ufficiali come The Early Years e Their Mortal Remains, e commenta la travagliata vicenda delle note di copertina del remix di Animals: «Le versioni pubblicate da Roger Waters sono state ampiamente diluite».
Hai scritto libri, articoli; hai fatto tante interviste sui Pink Floyd. Possiamo dire che conosci la band molto meglio di loro stessi?
No, assolutamente no. Sono tutti individui estremamente diversi e, per la maggior parte, persone molto riservate. Un estraneo può conoscere solo fino a un certo punto.
Il cofanetto The Early Years è stato molto importante per gli appassionati della band. Com’è stato lavorare ed essere parte ufficiale di quel pezzo importantissimo della storia dei Pink Floyd?
In realtà non ho mai visto una copia del cofanetto The Early Years, quindi non sono sicuro di quanto del saggio che ho scritto sia stato effettivamente utilizzato. È stato un grande progetto ed è stato un onore farne parte. Ma ormai mi sembra che sia passato molto tempo. Ricordo di essere andato nell’ufficio di Nick Mason, a North London, per una chiacchierata sulle origini della band al Regent Street Poly – quel periodo in cui lui e Roger Waters e, di tanto in tanto, Richard Wright suonavano alle feste universitarie con vari nomi. Dovrò procurarmi una copia del cofanetto per vedere cosa è stato inserito!
Immagino però sia stato un po’ complicato lavorare a quel progetto e anche al libro Their Mortal Remains, dato che serviva l’approvazione di tutti i membri. Hai incontrato delle difficoltà? Hai aneddoti curiosi da raccontare?
I membri attuali ed ex della band e gli eredi di Richard Wright dovevano approvare i testi per Their Mortal Remains e per il cofanetto The Early Years, ma non ricordo ci siano stati problemi particolari con nessuno dei due. Ci saranno state alcune modifiche, sì. Ma nulla di controverso. Ho apprezzato molto contribuire a Their Mortal Remains (ho anche scritto alcuni dei pannelli informativi esposti sulle pareti e ho intervistato Roger Waters dietro le quinte per un video utilizzato nella mostra). È stato affascinante poter vedere cosa c’è dietro le quinte del Victoria and Albert Museum. C’è un intero mondo nascosto dietro agli allestimenti.
Sono costretto a chiederti qualcosa sulle ormai famose note di copertina per il remix di Animals. Puoi dirci qualcosa adesso che è tutto finito?
Non posso dirti niente di più di quello che già è di dominio pubblico. Ho scritto delle note di copertina; Roger Waters voleva modificarle, poi David Gilmour ha voluto modificarle ancora e così via, e a quel punto il progetto si è arenato. So che sono stato pagato, e poi me ne sono completamente dimenticato per un paio d’anni. Da quello che so, Roger Waters ha pubblicato una versione delle note sul suo sito. Gli ho dato un’occhiata, e di certo non erano quelle originali che avevo scritto io. Sono state ampiamente diluite.
Passiamo a parlare di Shine On. Le lettere di Syd Barrett sono chiaramente una scoperta eccezionale per questo libro. Al di là del valore documentale, qual è stata la rivelazione più grande o la sorpresa emotiva che hai provato leggendo le parole di un giovane Syd, prima che la sua storia prendesse una piega così tragica?
Credo che l’uso delle lettere del 1965 dia voce a Syd Barrett nella parte iniziale del libro. Si tratta dei suoi pensieri sinceri – suonare nella band, fare la sua prima registrazione demo ed essere uno studente d’arte – indirizzati alla sua fidanzata Jenny Spires. Forse la sorpresa più grande è stata quando parla dello scioglimento del gruppo, intorno a maggio/giugno 1965. Poi si riunirono nell’ottobre successivo, ma in quel periodo lui dava per scontato che i Pink Floyd non esistessero più.
“Roger a lungo andare può essere pesante, anche se è un buon amico…” Considerando le immense tensioni future, come interpreti questa osservazione così precoce? Pensi che fosse già un segno della complessa chimica non comunicativa della band?
Ho interpretato i commenti di Syd Barrett semplicemente come un’osservazione onesta su Roger Waters. Roger era già allora un personaggio molto forte. Anche altri che ho intervistato per il libro lo confermano. Penso che la sorella di Syd, Rosemary, abbia detto che Roger le ricordava sempre un maestro di scuola.
Rimanendo sulla questione di Syd, è stato interessante intervistare familiari e fidanzate di Barrett? Aiutano ad avere una visione più ampia della sua vita?
Ho intervistato la sorella minore di Syd Barrett, Rosemary, nel 2017/18 – e mi ha dato una prospettiva molto preziosa su suo fratello. Anche le sue ex-ragazze, Jenny Spires, Libby Chisman e Vivien Brans, hanno contribuito a completare il quadro. Ma parlare con un membro della sua famiglia, qualcuno che ha dovuto prendersi cura di lui quando tornò definitivamente a Cambridge nei primi anni ’80, ha aiutato a sfatare molti miti e, se posso dirlo, tante sciocchezze che sono state scritte su di lui. Non c’era nulla di romantico o minimamente glamour in quella situazione. Era una persona con seri problemi mentali e aveva bisogno di molte attenzioni.
Dopo la vendita del catalogo da parte dei Pink Floyd e la possibile uscita dell’autobiografia di Roger Waters sembra che ci sia un altro capitolo della storia dei Pink Floyd. Qual è il tuo pensiero?
Penso che il prossimo capitolo riguarderà la Sony Music che concederà in licenza la musica dei Pink Floyd a più film e serie TV. Mi aspetto pienamente di sentire la prima parte di Shine On You Crazy Diamond in qualche colossal di fantascienza in stile Marvel Comics. Immagina una scena in cui una gigantesca astronave appare all’orizzonte in stile 2001: Odissea nello spazio… Magari in futuro potremmo persino vedere una performance dei Pink Floyd in versione AI, sul modello di ABBA Voyage. Chissà…
Finalmente da oggi è disponibile in italiano il tuo libro Pigs Might Fly. Sarebbe interessante avere anche una nuova riedizione aggiornata. Credi che sarà possibile?
No, non sarà possibile. Gli editori originali del libro possiedono i diritti mondiali, e non mi hanno nemmeno informato dell’uscita di una versione italiana. L’ho scoperto da te.
Hai scritto libri anche su Queen, Fleetwood Mac ecc.. altri progetti per il futuro?
Sì, ma non prima del 2027 e non avrà nulla a che fare con i Pink Floyd. David Gilmour ha parlato con me per Shine On e gli ho promesso di lasciarlo in pace una volta terminato questo libro…

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