
Il 5 giugno 2025 Roger Waters ha pubblicato una nuova, intensa versione dal vivo di Wish You Were Here, tratta dall’album This Is Not A Drill – Live From Prague, in uscita il 1° agosto. A impreziosire il video, un testo che accompagna la canzone e aggiunge un ulteriore livello emotivo al brano, rendendolo un vero e proprio omaggio all’amico scomparso Syd Barrett.
Ecco il testo completo in traduzione italiana:
Nel 1963, Syd ed io andammo a Londra per assistere a un concerto pop al Gaumont State di Kilburn. Gene Vincent era la star principale, e anche i Rolling Stones erano in programma. Tornando a casa a Cambridge in treno, Syd ed io avevamo già capito tutto. Facemmo un patto: quando saremmo stati al college a Londra, avremmo formato una band. Sognammo quel sogno. E, per un po’, lo vivemmo. Il resto è storia. Dopo di allora, le cose presero una brutta piega. Qualche anno dopo, nel 1968, dopo un incontro alla Capitol Records di Los Angeles, Syd ed io ci fermammo al semaforo tra Hollywood e Vine. Syd mi sorrise e disse: «È bello qui a Las Vegas, vero?» Poi il suo volto si rabbuiò e sputò fuori una sola parola: «Persone». Quando perdi qualcuno che ami, ti serve da promemoria: questa non è un’esercitazione.
Un racconto profondo, poetico, che si lega con delicatezza e malinconia al significato di Wish You Were Here, canzone emblematica del rimpianto e della perdita. Ma se il messaggio emotivo resta intatto, è interessante notare che Roger Waters — probabilmente — confonde alcuni dettagli storici.
Negli anni passati, infatti, Waters ha raccontato un aneddoto simile ma con date e circostanze differenti. In un’intervista dichiarò:
“Andammo a Londra per vedere Gene Vincent al Gaumont State di Kilburn, e ricordo benissimo noi due vicini sul treno del ritorno a disegnare tutte le attrezzature di cui avremmo avuto bisogno, cioè due Vox AC30”.
Secondo quella versione, il concerto avvenne il 16 maggio 1961, e non nel 1963. Inoltre, sempre riferendosi allo stesso luogo, Waters raccontò un altro episodio:
“Li ho visti al teatro Gaumont State di Kilburn. Indossavano tutti la stessa giacca, come un’uniforme, ed erano solo uno dei gruppi in cartellone insieme a Eddie Cochran, Bo Diddley e Helen Shapiro. Ripensandoci oggi è stato un concerto veramente strano”.
Questa volta si riferiva al 22 novembre 1963, quando effettivamente i Rolling Stones si esibirono sul palco del Gaumont State Theatre.
È quindi probabile che Waters stia mescolando due ricordi distinti ma legati da un denominatore comune: quel teatro londinese e la figura di Syd Barrett. Non dimentichiamo, del resto, che parliamo di eventi accaduti oltre 60 anni fa. È naturale che i ricordi si fondano, soprattutto se associati a emozioni così forti e formative.
C’è poi un ulteriore dettaglio che ci aiuta a contestualizzare. Syd Barrett aveva già debuttato dal vivo il 10 marzo 1962 con i Geoff Mott and the Mottoes, segno che nel 1963 era già immerso nel mondo della musica.
Tuttavia, questo non sminuisce il valore simbolico e affettivo del racconto. Waters non sta facendo una lezione di storia, ma condividendo un ricordo che, vero o imperfettamente ricordato, ci parla della nascita di un sogno condiviso, e di quanto sia fragile, eppure potente, il legame tra memoria, musica e amicizia.
Il suo monologo si chiude con una frase che è insieme riflessione e avvertimento:
“Quando perdi qualcuno che ami, ti serve da promemoria: questa non è un’esercitazione.”
E allora poco importa se la data non è precisa. Il cuore del messaggio resta limpido.
Wish You Were Here non smette mai di parlarci.
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