Maggio 29, 2025
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Sabato 24 maggio 2025 si è spento Alan Yentob, figura storica della televisione culturale britannica e autore di documentari per la BBC, all’età di 78 anni. Personaggio di spicco nel panorama culturale britannico, Yentob ha lasciato un’impronta profonda nella produzione di programmi artistici e culturali, grazie a una carriera lunga e influente culminata con il titolo di Commander of the Order of the British Empire (CBE), conferitogli nel 2024 per i suoi servizi nel mondo dell’arte e dei media.

Per i fan dei Pink Floyd, Yentob è ricordato soprattutto per il documentario “David Gilmour: Wider Horizons”, trasmesso per la prima volta sulla BBC nel novembre del 2015. Questo speciale rappresenta uno dei ritratti più intimi e riflessivi dedicati al chitarrista dei Floyd, offrendo uno sguardo approfondito sulla sua carriera solista, la sua filosofia musicale e la sua vita privata. Il documentario è stato successivamente incluso nel cofanetto Live at Pompeii (2017), rafforzando ulteriormente il legame tra Yentob e l’universo artistico di Gilmour.

Nel corso della sua carriera, Alan Yentob ha intervistato grandi personalità del mondo creativo, da David Bowie a Maya Angelou, portando avanti un approccio narrativo sempre empatico e rispettoso. In particolare, l’intervista con Bowie per “Cracked Actor” nel 1975 è considerata una pietra miliare del giornalismo musicale televisivo. Lo stesso spirito si ritrova nella sua conversazione con Gilmour, dove il chitarrista rifletteva sull’alchimia irripetibile alla base del suono dei Pink Floyd.

Un legame ancora più personale con il mondo dei Floyd emerge dal suo passato: Yentob fu compagno di scuola a Cambridge di Storm Thorgerson, lo storico grafico della band e cofondatore dello studio Hipgnosis.

La scomparsa di Alan Yentob rappresenta una perdita importante per il mondo dell’arte, del giornalismo culturale britannico e, per noi appassionati dei Pink Floyd, anche per la memoria collettiva che ha saputo costruire attorno a una delle figure più iconiche della band. Rimane il suo lavoro, lucido e profondo, capace di dare voce all’anima più autentica di chi ha fatto della musica un’arte.

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