
Nonostante la loro carriera affondi le radici negli anni Sessanta, i Pink Floyd dimostrano ancora oggi una vitalità sorprendente. La nuova edizione di Pink Floyd At Pompeii, rimasterizzata e disponibile in diversi formati (2CD, 2LP, Blu-ray e DVD), ha debuttato al primo posto nella classifica ufficiale degli album del Regno Unito. Un traguardo che testimonia non solo l’affetto mai sopito dei fan, ma anche l’efficacia delle strategie editoriali adottate da Sony nel valorizzare il patrimonio artistico della band.
Il successo della nuova versione si inserisce in una lunga storia di trionfi discografici. Con questa uscita, Pink Floyd At Pompeii si aggiunge alla ristretta cerchia di album floydiani arrivati al primo posto nel Regno Unito: Atom Heart Mother (1970), Wish You Were Here (1975), The Final Cut (1983), The Division Bell (1994), Pulse (1995) e The Endless River (2014). Una sequenza che attraversa oltre cinque decenni, a dimostrazione di una fedeltà intergenerazionale che pochi altri artisti possono vantare.
È curioso notare, tuttavia, come The Dark Side of the Moon (1973), pur essendo l’album più venduto della band e uno dei più iconici della storia della musica, non abbia mai raggiunto il primo posto in patria, fermandosi al secondo. La sua presenza nella top 100 britannica per 578 settimane resta comunque un primato straordinario, che conferma il suo status di classico senza tempo.
Il successo attuale di Pink Floyd At Pompeii ha anche un valore simbolico. Si tratta infatti della prima pubblicazione ufficiale curata da Sony dopo l’acquisizione del catalogo della band. A oltre cinquant’anni dalla sua realizzazione, la colonna sonora del celebre film-concerto diretto da Adrian Maben trova finalmente una forma definitiva, ben curata e ampiamente distribuita.
L’operazione Pompeii può dirsi pienamente riuscita: un ritorno agli anni sperimentali che, accolto con entusiasmo da pubblico e critica, potrebbe convincere Sony a investire ulteriormente nel periodo più audace e innovativo della band, quello che ha preceduto il successo planetario di The Dark Side of the Moon. Un’opportunità preziosa per riscoprire e valorizzare le radici psichedeliche e progressive di un gruppo che ha riscritto le regole del rock.
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